Le reazioni di fronte al fenomeno delle scie chimiche, così imponente e ormai sotto gli occhi di tutti, sono spesso di rabbia, impotenza, frustrazione se non paura.

Quello che si aspettano è proprio che reagiamo in questo modo. Questo tipo di vibrazioni (sconcerto, rabbia, paura, disperazione e nei casi estremi odio) sono proprio quelle per cui le scie chimiche sono state ideate; una delle loro funzioni, infatti, è di captare questi pensieri forma e usarne l’energia per rafforzare la proiezione di questa realtà massimizzando nel contempo i loro effetti tossici (su molti livelli, non solo fisici). Sappiamo tutti che queste irrorazioni non rappresentano un fenomeno naturale, non sono quindi affatto scie di condensazione ma bensì aerosol di sostanze chimiche o chimico-biologiche di natura artificiale. E se lo sappiamo è perché “loro” vogliono che lo sappiamo e ci danno quel tanto di informazione che serve a creare, di fronte a un fenomeno per il quale ci sentiamo impotenti, le reazioni emotive appena descritte.
Disconnettersi da questo trucchetto lo rende inefficace.

Allora provate a osservarle ripulendo queste frequenze (più che comprensibili) e provate ad usare gli stessi strumenti di cui si servono questi controllori, ossia il controllo della natura attraverso la “magia” che, in breve, significa avere la consapevolezza che ogni nostro pensiero, diretto con volontà e precisione, produce nella natura stessa un effetto chiaro e concreto (quindi sul piano della fisica della materia). Le scie, per quanto artificiali, sono formate da molecole e atomi che possono essere “istruiti” nel loro comportamento fisico.
Va da se che possiamo quindi istruirle affinché cambino la loro struttura molecolare e si “trasformino” in un cielo limpido e pulito.

Fantasie? Non per “loro”! Ci hanno insegnato a considerarle tali per poter usare queste capacità (che riguardano ripeto l’intervento sulla struttura fisica della materia) al posto nostro, confermando il principio secondo cui la chiave del potere e del controllo è l’ignoranza. Ignorare quali siano i veri meccanismi alla base del funzionamento della natura, quindi, ci impedisce di accedere al suo enorme potenziale e lascia, ad altri, la possibilità di farlo togliendoci, di fatto, la possibilità di esercitare il “libero arbitrio”, qualità che più di ogni altra qualsiasi sistema di coercizione delle masse teme.

Buon lavoro!