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Wingmakers: i viaggiatori del tempo

La storia che state per ascoltare, fa parte di un tipo di informazione classificata spesso come “fantasiosa” e “priva di fondamento”, ma proprio per questo, dal nostro punto di vista, degna di essere ascoltata. Si tratta del resoconto da parte di una giornalista indipendente (la quale si classifica come “Anne”) delle rivelazioni di uno studioso coinvolto nella decodificazione di alcuni manufatti e dipinti, nonché nel tentativo di attivare un disco ottico di origine presumibilmente aliena (chiamato “La bussola“), ritrovati in una sperduta località del New Mexico settentrionale nel 1972, e velocemente rientrati in un progetto di ricerca segreto denominato “Ancient Arrow”.

Secondo lo studioso intervistato da “Anne”,  (che lei chiamò per comodità Dr. Anderson), ventuno anni più tardi, nel 1994, alcuni smottamenti aprirono una sezione del sito Ancient Arrow, rivelando la presenza di un sistema di camere e di tunnel che erano stati ricavati nella roccia. C’era un totale di 23 camere, tutte collegate in modo complicato ad un corridoio interno, ed ogni camera custodiva uno specifico dipinto sulle pareti, una serie di pittogrammi e di geroglifici e quelle che sembravano tecnologie aliene inattive. Non appena scoperto questo accesso alla caverna, venne immediatamente stilato un rapporto col direttore responsabile del progetto Ancient Arrow. Il progetto venne formalmente sottoposto alla giurisdizione della Organizzazione di Intelligence Contatti Avanzati (ACIO), la quale organizzò una squadra di ricerca multidisciplinare onde valutare l’esatta natura del sito e cercare di scoprire ulteriori manufatti o evidenze di una visita extraterrestre.

Si giunse alla conclusione che, nell’ottavo secolo dopo Cristo, una cultura extraterrestre avesse fondato una colonia sulla Terra e si fosse isolata nel canyon in questione; e che avesse la precisa missione di lasciarsi dietro una enorme “capsula temporale“, la quale si sarebbe dovuta scoprire  nel tardo ventesimo secolo. Anche se  per i ricercatori non era chiara l’esatta natura di questa capsula, sembrava comunque probabile che rappresentasse uno scambio culturale di qualche tipo e non avesse intenti invasivi verso la Terra o i suoi abitanti. Tutto riconduceva ad una cultura extraterrestre caratterizzata da una modalità di comunicazione fondata sulla poesia, la filosofia, l’arte e la musica. Una civiltá estremamente sensibile ad ogni forma artistica, che concepiva l’arte come mezzo elettivo di trasmissione della conoscenza e dei principi fondanti l’evoluzione di qualsiasi specie, e il cui messaggio sembrava dire: “Tutti i segreti dell’Universo sono racchiusi nella bellezza! E questo sarà anche il futuro dell’Umanitá! ” Ipotesi tanto interessante, quanto pericolosa per qualunque gruppo di controllo volesse evitare di perderlo. Ma tant’è. Questo potrebbe essere uno di quei casi in cui il diavolo si è scordato di fabbricare i coperchi.

E dunque. Clamorosa scoperta o sofisticata burla? Nel rincorrersi di informazioni costante a cui quotidianamente siamo sottoposti dai Media o dal rapido riempirsi delle barre di download sui browser nei nostri Pc connessi ad Internet, la risposta non risulta certo facile. Viviamo in un’epoca in cui tutto sembra possibile e, al contempo, niente di ciò che potrebbe esserlo, realmente ci convince a sufficienza o cattura in modo efficace la nostra attenzione. Ecco che allora la testimonianza che di seguito sentirete, potrà lasciare i più in uno stato di scetticismo perfettamente allineato con il senso di tranquillità che induce, invece, il considerare la realtà esattamete spiegata e regolata: “Tutto ciò non è possibile, tutto ciò è assurdo!”. Ma anche…..”Tutto ciò potrebbe essere vero!” E in quel caso? In quel caso, forse, finalmente, tutto acquisterebbe più senso. Ogni cosa potrebbe esserci già stata raccontata, da noi stessi……e dal futuro……un futuro sempre più concreto e vicino!

Ma questa storia, ancora, non è finita……

 

Buon ascolto!

(1a parte)

(2a parte)

(3a parte)

(4a parte)

(5a parte)

 

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Il grande inganno

Siamo proprio sicuri che l’impianto economico-finanziario nonché giuridico con il quale ci rapportiamo tutti i giorni sia reale, concreto per non dire “incontestabile”? Possiamo altresì essere assolutamente certi che le nostre società siano regolate da meccanismi legislativi leciti, legittimi e consentiti? E se invece gli Stati, insieme alle loro leggi, fossero solo una colossale truffa, ordita da secoli a discapito di inconsapevoli cittadini, avvolti dal più monumentale inganno intessuto per mantenerli immersi in una realtà che di reale ha ben poco?

In questo Podcast, tratto da un articolo di Jacopo Castellini per la rivista Puntozero, vedremo che le ipotesi sopra menzionate sono tutte confermabili, dati alla mano, e che, effettivamente, gli Stati e le leggi che li regolano sono in realtà il frutto di un apparato giuridico che non corrisponde assolutamente a quello che ci viene proposto per legittimo e al quale tutti siamo sottoposti. Vedremo come in realtà, ad esempio, questi Stati siano delle società di diritto privato (quindi società private a tutti gli effetti), come la frangia dorata apposta su tutte le bandiere che appaiono in contesti ufficiali cambi totalmente il significato legale delle stesse, come ogni cittadino (anche italiano) al momento della registrazione anagrafica, venga trasformato in un titolo di stato corrispondente a un numero di codice preciso a sua volta registrato presso il SEC di Washington, ed infine come tutta la giurisprudenza faccia, concretamente, riferimento a quello che viene definito diritto commerciale marittimo.

Tutto ciò accade da secoli, nei quali, grazie a tali nascoste modalità, il mondo versa nelle condizioni che tutti conosciamo.

Dopo aver ascoltato questa esposizione, può darsi che la vostra opinione sul mondo e sui meccanismi che lo regolano sia cambiata. In tutta sincerità ci auguriamo che sia proprio così, perché ciò che ascolterete è reale e verificabile, mentre ciò che avete sempre pensato del mondo…….non lo è.

 

Buon ascolto!

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La Terra di Mezzo tra mito e realtà

È verosimile che il tempo descritto da Tolkien e il mondo da lui dipinto ne “Il Signore degli Anelli” abbia un fondo di verità? E che anche le creature con le quali lo ha popolato nascondano, dietro le loro fattezze apparentemente fantasiose, la descrizione di esseri che in qualche modo calcarono il suolo di questo pianeta? Ipotesi azzardata? Forse. Ciò non toglie che molti elementi descritti nell’articolo di questo Post, ripreso dal sito Blog World Mysteries per anticorpi.info, pongono molti punti di riflessione riguardo ad una possibile fondatezza rispetto alla teoria che vede le creature tolkeniane pericolosamente vicine alla realtà.

Pericolosamente, in quanto arrivare alla conclusione che tutto quanto questo anziano letterato con la pipa descrive, possa essere un messaggio in codice per rendere noto, a chi lo sappia interpretare, che la storia, così come la conosciamo, non è poi così concreta e assoluta come ci viene presentata, non è certo cosa semplice per noi abitanti del “mondo delle certezze”.

Certo qualcuno potrebbe obbiettare si tratti di pure speculazioni in salsa fantasy, ma di certo i documenti a cui ha potuto accedere Tolkien nelle biblioteche (per meglio dire nelle sezioni non propriamente “pubbliche” delle biblioteche) di Oxford, di speculativo avevano ben poco. E, forse, questo gandalfiano signore, a modo suo e per ciò che gli era concesso, ha reso note le sorprendenti rivelazioni in essi contenuti proprio attraverso le sue narrazioni, così ricche di particolari solo “formalmente” fantasiosi.

È chiaro che ci stiamo riferendo a quella che viene comunemente definita storia non autorizzata, a quell’insieme cioè di notizie storiche che alcuni, per motivi che lascio a voi intuire, hanno meticolosamente tenute nascoste all’umanitá in quanto non conformi all’unica storia ritenuta possibile. Ma, come si dice, il diavolo fa le pentole, non i coperchi, e i racconti di Tolkien potrebbero realmente rappresentare quella che potremmo definire una rivelazione in codice di realtà storiche scomode.

Ed ecco che allora, a dispetto della visione che tutti abbiamo della storia, così scontata, lineare, priva di colore e tutto sommato banale, una nuova visione, e di certo non l’unica, potrebbe ridefinire il nostro passato e, quindi, il nostro presente. Forse è proprio questo che non si vuole accada. Ma, come amava dire Tolkien, finché nel mondo ci saranno gli Elfi esisterà la bellezza.

Buon ascolto!

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