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l’Inconscio e la barchetta di carta

Se quel giorno il treno non avesse ritardato non ti avrei mai conosciuta…… Se non mi avessi telefonato in quel preciso momento, non mi sarei fermato a lato della strada, evitando così uno scontro frontale con l’auto la quale, invece, colpì  la macchina che vidi superarmi  nel momento esatto in cui risposi alla tua chiamata…..Se non avessi perso quei documenti, non sarei stato licenziato, rimettendo in gioco tutta la mia vita e trovando un nuovo lavoro migliore e molto più gratificante…….. Se………..

Quante volte, nella nostra vita, le azioni sospese, interrotte o più semplicemente incomprensibili hanno determinato svolte decisive e inaspettate. Quante volte senza quel “Se” il corso della nostra vita sarebbe stato completamente diverso. Casualità ? Sfortuna ? Fortuna ? Predestinazione ? Niente di tutto ciò…….più semplicemente espressione della parte più profonda e più fedele al nostro vero Se’: l’Inconscio. 

Conoscere questa parte profonda di noi, significherebbe cominciare a vedere quello che chiamiamo “destino”, o ciò che definiamo tale, non più come frutto del caso, ma bensì, secondo la definizione che anche Carl Gustav Jung ne dava, come il risultato della fluttuazione arcana e spesso sfuggente di essa. Secondo Jung, infatti, tutto ciò che accade nella nostra vita ha la sua motivazione radicata nel continuo movimento del nostro inconscio, al punto che, se riuscissimo ad essere consapevoli del suo moto, potremmo modificare e gestire consapevolmente la realtà: “Dobbiamo rendere conscio l’Inconscio, perché è lui che determina ogni accadimento della nostra vita. Altrimenti l’Inconscio produrrà gli eventi che costellano la nostra esistenza, e noi chiameremo tali eventi destino”. Questo, in fondo, è anche ciò che ci dice la fisica quantistica, quando individua nel “pensiero cosciente” il primo motore della realtà.

Nella nostra vita, ormai così spesso tristemente regolata da un desolante atteggiamento razionale, quasi fosse una piccola barchetta di carta alla deriva, dare un preciso senso ad ogni accadimento “casuale” o ad ogni “coincidenza”, mal si presta alla comprensione razionale. Per inciso, la razionalità in sè non è nè buona nè cattiva, nè giusta nè sbagliata. Può semplicemente non essere utile, per noi, nel momento in cui pervade ogni nostra considerazione sulla realtà che ci circonda, la quale è molto più complessa e varia di quanto appare.

La vita è anche mistero, una dimensione che può essere compresa e accolta solo facendo appello alla profonda saggezza della parte più nascosta di noi, quell’antico e silenzioso giardino chiamato inconscio, nel quale tutto ciò che è inspiegabile diventa comprensibile e dove ogni cosa, se resa consapevole, può tramutarsi in realtà, restituendoci il potere di essere gli artefici del nostro destino e di regnare su ogni coincidenza…….al timone della nostra barchetta di carta. 

Buon ascolto!

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Edgar Cayce: il profeta dell’ inconscio

Nato nel 1877 nelle campagne del Kentucky, Edgar Cayce è una delle figure più emblematiche del secolo scorso. Accortosi sin da molto giovane di essere dotato di una percezione della realtà decisamente fuori della norma, capì ben presto che tale sensibilità travalicava abbondantemente ciò che comunemente siamo abituati a sentire rispetto a ciò che ci circonda.
Poteva infatti prevedere il futuro, leggere il passato, capire la causa funzionale di qualsiasi tipo di patologia e descrivere il rimedio adatto a risolverla totalmente, con assoluta precisione ed efficacia. E tutto ciò entrando in uno stato di trance durante il quale accedeva a quella che lui definiva “La Fonte“.

In questo Podcast, tratto da un articolo di Massimo Mazzucco per “Luogocomune.net”, verranno descritte la vita e le incredibili esperienze di quest’uomo, le quali poco spazio lasciano a interpretazioni o speculazioni di qualsivoglia natura. Sono semplicemente ciò che sono, un grande motivo di riflessione per noi rispetto alla concezione che abbiamo della materia tangibile la quale, alla luce di tali esperienze, risulta decisamente più vasta e misteriosa di quanto, a torto o ragione, siamo propensi a considerare.

In un mondo come il nostro, dominato dalla pura razionalità e dalla pragmatica certezza scientifica, esperienze come quella di Cayce risultano senza voce, private della loro immensa portata e relegate a far parte di una dimensione che mal si accorda con il tanto preciso e asettico, quanto desolante “mondo delle certezze” in cui viviamo, per meglio dire “galleggiamo” quotidianamente. La bellezza, trasparenza, precisione, semplicità e rilassante forma delle visioni di quest’uomo, parlano ad una umanità preda del terrore generato dall’incoscenza della propria identità, la quale, invece, è chiaramente da lui descritta come quella di una moltitudine di esseri capaci di riassumere in se’ l’intero Universo, e quindi liberi dai pesanti legami di una realtà a tre dimensioni.

L’esperienza di Cayce può ancora darci l’opportunità di riflettere sulla grandezza dell’uomo, inteso come individuo capace di dialogare con entità altre, le quali albergano nel suo stesso profondo e forse sono solo una delle tante espressioni della sua intima natura? Crediamo di sì. E ancor più crediamo che la storia di questo mondo, alle volte così pesantemente cupa, non è affatto finita. Anzi. Edgar Cayce ci suggerisce che è appena cominciata, e sarà una storia meravigliosa……

Buon ascolto!

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Guerre Stellari e i “Jedi quantistici”

Che la Forza sia con te“. È questo l’augurio che Obi Wan rivolge a Luke Skywalker mentre si appresta a sferrare il colpo finale alla Morte Nera. Ed è questo l’augurio che, nella saga di “Star wars”, tutti i Jedi si scambiano fra loro.

Ma che cos’è La Forza, questa energia che tutto permea e muove descritta con dovizia di particolari e messa al centro della narrazione Lucasiana? È forse un fantasioso elemento narrativo che ha l’unico scopo di rendere più avvincente una trilogia cinematografica, quella di Guerre Stellari appunto, e di realizzare uno degli incassi più colossali che la storia del cinema ricordi? Oppure è la saga in se’, un semplice pretesto che George Lucas usa per descrivere una realtà fatta di sfavillante e luminosa energia, come descritta dalle millenarie tradizioni taoiste orientali, le quali ci parlano senza mezzi termini della possibilità concreta non solo di conoscere, nel senso più ampio del termine, come sia realmente strutturata la materia ma anche di come, cosa ancora più importante, sia effettivamente possibile per ognuno intervenire proprio su questa struttura, cambiandola.

In questo Podcast cercheremo di rispondere proprio a tale domanda, e lo faremo attraverso una più che plausibile congiuntura tra tale concetto di Forza e le teorie della fisica quantistica, le quali sembrano darci la chiave di lettura più efficace per spiegare in termini concreti e realistici come tale nozione faccia più parte del quotidiano di quanto si possa pensare.

Ecco che allora frasi come “senti la Forza scorrere in te” diverranno estremamente tangibili e, soprattutto, sperimentabili. Attraverso tale esperienza, potremmo quindi percepire che tutti siamo collegati con il tutto, e che ogni nostro pensiero o azione si ripercuote sull’intero Universo. È questo il potere di cui ogni essere vivente è dotato. L’unica differenza tra chi potrà usarlo o meno, sarà la consapevolezza di ciò e la presenza a se’ stessi necessaria per poterlo usare.

Tutto, in questo momento storico, si sta configurando e muovendo per aiutarci a scoprire questa credibile realtà.

Buon ascolto!

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Il cucchiaio di latta: prontuario per pirati di Matrix

“Fin dalla antichità esiste una frangia culturale trasversale – spaziante dalla fisica alla spiritualità, passando per la matematica e la filosofia – convinta che la realtà in cui viviamo sia solo una illusione. Teorie affascinanti ma non dimostrabili, che per lungo tempo hanno occupato una angusta nicchia nello immaginario collettivo occidentale, fino al giorno in cui alcuni scienziati le hanno esaminate sotto una nuova luce, quella della fisica quantistica.
Secondo alcune stupefacenti sperimentazioni – infatti – ciò che percepiamo come materiale, tangibilmente reale – comprese le nostre stesse persone – potrebbe essere il frutto illusorio della interazione della ‘coscienza’ con una infinita serie di impulsi lumino-elettrici-informatici i quali si manifesterebbero in un ambiente ignoto, forse neutro come il programma ‘struttura’ del film Matrix, o forse no. Un ambiente che – in ultima analisi – potrebbe esistere solo nella stessa coscienza oppure coincidere con essa”.
_Viator

Siamo convinti, certi, che la realtà in cui viviamo sia oggettiva, assoluta e estremamente concreta. Forse però non è del tutto così.
Alla luce delle entusiasmanti e recenti acquisizioni della fisica quantistica una nuova visione e percezione di ciò che circonda sembra infatti possibile. Cosa non semplice per chi, come noi, è nato e cresciuto in una cultura positivista, la quale non lascia spazio ad interpretazioni di qualsivoglia natura diversa da quella che propone per decodificare ogni ambito dell’esistenza umana.

Eppure, tali visioni del reale e della effettiva possibilità di modificare anche la struttura della materia stessa non sono il risultato di elucubrazioni fatte da illusi profeti di una qualche corrente new-age, come si vorrebbe far credere. Oltre ai risultati sperimentali della fisica, infatti, a corroborare questa nuova idea del mondo vi è anche un enorme bagaglio di conoscenze lasciato a nostra disposizione da grandiose civiltà del passato le quali, a ben vedere, erano per molti aspetti più progredite della nostra.

Orbene, se solo riuscissimo per un attimo ad ampliare la nostra visione potremmo vedere schiudersi di fronte a noi un mondo nuovo, diverso, carico di immense potenzialità e capace di mettersi al nostro servizio, in grado, cioè, di rispondere ai nostri comandi. Fantasia? Illusione? Magia? Non le prime due, ma sicuramente la terza e nel pieno senso del termine. Ci viene offerta cioè la possibilità concreta di modificare il mondo che ci circonda con un solo pensiero, un atto di volontà preciso e consapevole, in quanto frutto di una profonda conoscenza di ciò che si cela dietro a ciò che vediamo. In ultima analisi, probabilmente, il positivismo così pervasivo che caratterizza il nostro tempo ha avuto, e ha, la funzione di impedire una tale consapevolezza.

In questo Podcast faremo un viaggio alla scoperta di questo nuovo senso di cui tutti siamo dotati, in altre parole la capacità di “scoprire” o “riscoprire” la nostra vera natura, quella, cioè, di esseri che sintetizzano in se’ tutto l’Universo e per questo capaci di modellarlo attraverso la coscienza, consci che, come diceva Shakespeare, “noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e le nostre piccole vite sono cinte di sonno“.

Che dite….cominciamo ad usarlo questo nostro potere?

Buon ascolto!

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